lunedì 30 luglio 2012

Pensioni: assegni dimezzati, arriva la fame...



Il Sistema Previdenziale italiano è al sicuro, lo comunicano i dati relativi al primo semestre del 2012. Positive le dichiarazioni del Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua che ha confermato un calo sugli assegni liquidati del 46, 9%:
''Tutte le riforme hanno funzionato. E' un segnale di stabilità del Paese''.
Se infatti nel 2011 gli assegni rilasciati erano 159.458mila quest’anno non hanno superato gli 84.537mila.

Un dato che però non riguarda la Riforma Fornero, i cui effetti saranno tastabili a partire dal 2013, bensì una conseguenza combinata dello scalino per la pensione di anzianità e della finestra mobile della Riforma Sacconi, che prevede l'attesa di 12 mesi (18 mesi per gli autonomi) per l'accesso alla pensione una volta raggiunti i requisiti.
Nei primi sei mesi del 2012 l’età di pensionamento è aumentata, salendo ai 61,3 anni rispetto ai 60, 4 registrati nel 2011, superando di due anni quella in Francia (59,3) e arrivando a un passo dalla media tedesca (61,7 anni).
Nel 2012 stanno quindi andando in pensione coloro che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 ed hanno atteso i 12-18 mesi della finestra mobile. Inoltre stanno andando in pensione di vecchiaia gli uomini di 65 anni e le donne di 60. Si sta uscendo ancora dal lavoro con la pensione di anzianità grazie alle quote (almeno 60 anni di età con quota 96 tra età e contributi) e con 40 anni di contributi indipendentemente dall'età (anche qui e' prevista l'attesa di 12-18 mesi della finestra mobile).
Il calo del 46,99% delle pensioni liquidate e' il risultato soprattutto del crollo dei nuovi assegni per i lavoratori autonomi che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 ma hanno dovuto attendere 18 mesi per il collocamento a riposo.
Sono diminuite soprattutto le pensioni di vecchiaia passando da 77.591 dei primi sei mesi del 2011 a 37.952 dello stesso periodo 2012, in particolare quelle dei lavoratori dipendenti hanno subito un calo del 23,62% mentre quelle dei lavoratori autonomi hanno avuto riduzioni superiori all'80%. Le pensioni di anzianità sono diminuite nel complesso del 43,12%.
Per l'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sono dati che confermano il successo delle riforme del precedente governo:
“E’ una prova dell’efficacia delle riforme attuate sotto il governo Berlusconi e di equità in termini di graduale cambiamento dei requisiti di accesso. Equilibrio tra numeri e persone che dovrà essere prodotto aggiustando gli interventi più recenti''.

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