mercoledì 15 novembre 2017

Perequazione delle pensioni: il NO definitivo della Corte Costituzionale



Come ipotizzavamo da tempo, è stato dichiarato costituzionalmente legittimo il cd D.L. Poletti (D.L. 65/2015), ovvero il provvedimento di attuazione della famosissima sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015 in tema di perequazione delle pensioni. 

In sintesi, ai pensionati non spetta null’altro che l’elemosina, pardon, l’ “una tantum” prevista dallo stesso Decreto Legge ed erogata nell’anno 2015.
E a chi ci chiedeva perchè, nonostante le centinaia e centinaia di richieste, non abbiamo mai voluto patrocinare nemmeno un giudizio in tal senso, ora possiamo rispondere con un piccolo velo di soddisfazione... noi lo avevamo previsto!!!!


Carmine Buonomo

venerdì 27 ottobre 2017

Il giudizio per i benefici connessi all'iscrizione nelle liste di collocamento va proposto con rito ordinario (Tribunale di Napoli Nord, decreto del'11/07/2017)

Per il Tribunale di Napoli Nord, il giudizio avente ad oggetto il riconoscimento dei benefici connessi all'iscrizione delle liste di collocamento, non rientra nell'ambito di applicazione dell'ATPO ex art. 445 bis cpc.

A questo punto, però, ci chiediamo a quali tipologie di giudizi faccia riferimento la voce "DISABILITA' " espressamente indicata tra le controversie per cui si procede con l'ATPO ex art 445-bis cpc.

Alla Cassazione, l'ardua Sentenza....

Carmine Buonomo

giovedì 19 ottobre 2017

Illegittimità blocco indiscriminato delle prestazioni assistenziali ex L. 92/2012 (Ord. Tribunale Marsala del 17/07/17)


Allego un'interessantissima ordinanza ex art. 700 c.p.c., gentilmente trasmessami dal collega avv. Erasmo Foraci del foro di Caltagirone, ed emessa in un giudizio da lui patrocinato avverso un blocco arbitrario di prestazioni assistenziali da parte dell'INPS.

Il ricorrente  è stato rappresentato nel giudizio in oggetto dal protutore, in quanto condannato all'ergastolo per il reato di cui all'art. 416 bis c.p. ed attualmente sconta la pena al proprio domicilio per incompatibilità al regime carcerario.

Lo stesso è titolare di pensione per cieco civile e di indennità di accompagnamento.

L'Inps ha operato il blocco arbitrario applicando La L. n° 92 del 28 giugno 2012.

L'Inps con messaggio datato 5 giugno 2017 n. 2302, ha arbitrariamente proceduto alla sospensione di tutte le prestazioni assistenziali in capo ai soggetti ricadenti delle fattispecie di cui al comma 58 dell'art. 2 L. n. 92/2012 (sentenza di condanna per reati di cui agli artt. 270 bis, 280,289 bis, 416 bis, 416 ter e 422 c.p.).

La sospensione ad nutum operata dall'INPS è da considerarsi illegittima e contra legem, in quanto l'istituto arbitrariamente ha proceduto in via cautelare, sparando nel mucchio, senza alcuna verifica previa delle prestazioni assistenziali in questione, riguardo a decorrenza e tipologia delle stesse.

giovedì 28 settembre 2017

Avvocati, Cassa Forense e Gestione Separata Inps


Il 2011 è stato un anno ferale per l’avvocatura italiana.

Prima la normativa che ha previsto l’obbligatorietà, a partire dal 2012, del pagamento contributivo alla Cassa Forense - pena cancellazione - per tutti gli avvocati iscritti nel relativo albo.
Poi, come se non bastasse, arriva anche l’Inps che, per far cassa, con l’operazione "Poseidon" ha deciso improvvisamente di iscrivere d’ufficio alla gestione separata ed a chiedere i contributi per i 5 anni precedenti ad una platea sterminata di professionisti (avvocati in primis) che in quel periodo avevano prodotto un fatturato irrisorio e non erano obbligati ad iscriversi alla relativa Cassa. 
Il risultato è stato che gli avvocati (soprattutto i piú giovani), già stremati dalla devastante crisi economica, sono stati costretti a fronteggiare contemporaneamente sia gli ingenti contributi alla Cassa per l’annualità in corso sia le sempre piú gravose richieste economiche Inps per le annualità precedenti.
E questa "aggressione previdenziale", puntualmente, si è ripetuta anno per anno...
Corollario di questo paradosso tutto Italiano e che numerosissimi amici e colleghi, stremati dal carico contributivo e fiscale oramai insostenibile, e sfiancati dai guadagni ridotti all’osso, sono stati tristemente costretti ad abbandonare la toga per cercare altre strade. 
In tutti questi anni i COA italiani si sono dimostrati sordi alle disperate richieste di aiuto degli avvocati.
Solo la tenacia, la preparazione e la voglia di combattere di tanti grandi - singoli- colleghi, hanno fatto si che il piccolo Davide potesse opporsi con veemenza al gigante Golia.
Noi avvocati previdenzialisti, negli ultimi anni abbiamo affiancato numerosi amici e colleghi in contenziosi contro l’Inps avverso questa vessatoria operazione.
Alcuni giudizi si sono chiusi favorevolmente per prescrizione (quinquennale) del diritto dell’inps a chiedere il pagamento contributivo; altri, dove l’istituto è stato piú tempestivo, la magistratura è entrata nel merito e dopo un primo grado a noi favorevole, l’Inps ha proposto appello (che durerà svariati anni) e probabilmente arriverà anche in Cassazione.
Nel corso degli anni anche alcune amiche e colleghe particolarmente valide (solo per citarne alcune Rosaria Artellino, Caterina Granata, Ilaria Gadaleta, etc) tra le altre attività, hanno creato dei gruppi di discussione FB (primo tra tutti “Avvocati: no gestione separata INPS!”) dove aggiornano passo passo i colleghi italiani sullo sviluppo della guerra al colosso previdenziale e condividono materiale normativo, giurisprudenziale, etc utile alle singole battaglie.