Ringrazio l'amico prof. avv. Ottavio Pannone per questo interessantissimo articolo pubblicato su "Diritto24".
Nel caso in esame, la Corte genovese ha ritenuto fondato il ricorso in appello con il quale l'appellante chiedeva accertarsi l'insussistenza dell’asserito rapporto di lavoro subordinato contestatogli dall'Inps, con il verbale di accertamento ispettivo, intrattenuto con una persona straniera, e per l'effetto dichiarare non dovute le somme pretese dall'istituto, a titolo di contributi, anche in considerazione del fatto che i testi escussi avevano confermato l'insussistenza di rapporto di lavoro di cui sopra.
Nella fattispecie, la prospettazione dell’Inps si fondava unicamente sulla riscontrata presenza della donna nel locale, intenta a svolgere le pulizie, in un momento di assenza del titolare.
In tale occasione, la donna, riconoscendo un legame affettivo con il titolare, riferiva di essersi recata in azienda per aiutare lo stesso a fare un po' di pulizia, senza però fornire alcuna ulteriore precisazione in ordine al concetto di 'aiuto', finalizzato cioè a comprendere se esso integrasse o meno gli estremi di un rapporto di lavoro.