La crisi economica e sociale pone al centro dell’attenzione il tema del welfare e delle pensioni. Così, se c’è chi pensa alla pensione integrativa o ai contributi volontari per incrementare il proprio trattamento pensionistico, c’è chi deve interessarsi proprio a crearlo.
Stiamo parlando di coloro che svolgono un lavoro quotidiano ma non retribuito: le casalinghe.
A sostegno di questa categoria il 1 gennaio 1997 è stato istituito il fondo casalinghe
A sostegno di questa categoria il 1 gennaio 1997 è stato istituito il fondo casalinghe
Chi può iscriversi al fondo casalinghe?
Possono iscriversi al fondo casalinghe uomini e donne tra i 15 ai 65 anni che possiedono i seguenti requisiti:
esercitano un lavoro in famiglia, legato a responsabilità familiari, non retribuito e non soggetto a vincoli di subordinazione;
non risultano titolari di pensione diretta;
non svolgono attività lavorativa (dipendente o autonoma) per cui vige l’obbligo di iscrizione ad un altro ente o ad un’altra cassa previdenziale;
svolgono un’attività lavorativa part-time se, in funzione all’orario e allo stipendio percepito, si verifica una riduzione delle settimane utili per il diritto a pensione.
Chi era iscritto alla Mutualità pensioni è d’ufficio iscritto nel nuovo Fondo casalinghe e può utilizzare i contributi versati come “premio unico d’ingresso”.
L’iscrizione al fondo casalinghe decorre dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, che può essere presentata:
presso la sede INPS, direttamente o mediante uno degli enti di Patronato, riconosciuti dalla legge, che prestano assistenza gratuita ai lavoratori;
tramite posta con raccomandata con avviso di ricevimento;
on-line dal sito www.inps.it;
patronati e intermediari dell’Istituto;
contact center, 803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico.
Importo da versare
L’importo da versare nel fondo casalinghe è libero e a discrezione del soggetto, che deve tener conto che con almeno € 25,82 si avrà diritto ad un mese di contribuzione.
Infatti l’INPS ogni anno accrediterà tanti mesi contributivi quanti quelli pari al rapporto tra l’importo totale versato durante l’anno e € 25,82. L’importo spettante al soggetto sarà determinato secondo il calcolo contributivo.
I contributi versati sono deducibili, completamente, dal reddito imponibile IRPEF, sia per il dichiarante, che per i familiari a carico fiscale.
Si può procedere al pagamento in qualsiasi momento dell’anno servendosi dei bollettini di c/c postale che l’INPS invia a casa con la lettera che notifica l’accoglimento dell’iscrizione.
A cosa si ha diritto?
L’INPS deve erogare le seguenti prestazioni:
pensione di inabilità, che prevede una contribuzione di almeno 5 anni, e che è garantita a patto che venga dimostrataun’assoluta e permanente impossibilità a prestare qualsiasi attività lavorativa;
pensione di vecchiaia, che viene erogata dai 57 anni a patto che siano stati versati almeno 5 anni (60 mesi) di contributi. Inoltre, l’importo maturato deve essere almeno pari all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%. A partire dai 65 anni di età si prescinde dall’importo.
Fonte: Forexinfo
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