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sabato 9 febbraio 2013

Il procedimento di ATPO (art. 445 bis cpc) passa al vaglio della Corte Costituzionale

Allego copia dell'ordinanza del 18.1 u.s. del dr. P. Mormile, Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma, con la quale è stata dichiarata rilevante e non manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale dell'art. 445-bis c.p.c.

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giovedì 7 febbraio 2013

Comunicato Associazione Romana degli Avvocati Previdenzialisti. Rimessione alla Corte Costituzionale questioni illegittimita'

Allego comunicato del Presidente dell'A.R.P. Associazione Romana degli Avvocati Previdenzialisti avv. Giulio Cimaglia, in ordine alla rimessione della questione di illegittimità costituzionale dell'art. 445-bis c.p.c.



mercoledì 19 dicembre 2012

Facsimile dichiarazione dissenso alle conclusioni della CTU

Viste le continue richieste, allego facsimile di dichiarazione di dissenso alle conclusioni della CTU.
Ricordo che il successivo giudizio di merito deve essere incardinato entro 30 giorni dalla formulazione del dissenso e deve indicare, a pena di inammissibilità, i motivi della contestazione.

Carmine Buonomo
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sabato 1 dicembre 2012

Procedimento ATPO: inammissibilitá del ricorso con condanna di parte ricorrente alle spese di lite, anche in presenza di dichiarazione di soccombenza ex art. 152 disp. att. cpc

Numerosi colleghi segnalano gravissimi episodi che si stanno verificando presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Napoli.
Un magistrato, in particolare, in caso di declaratoria di inammissibilitá del ricorso ex art. 445 bis cpc (provvedimento adottato statisticamente in 9 cause su 10) sta procedendo sistematicamente a condannare i ricorrenti alle spese di lite (con importi di poco sotto i 1000 €) anche in caso di dichiarazione di esonero  ex art. 152 disp. att. cpc formalmente sottoscritta.
Questo é un gravissimo abuso di potere che non può essere tollerato, soprattutto in considerazione della circostanza che nel processo previdenziale tuteliamo soggetti economicamente deboli che non possono e non devono assultamente vedersi negato arbitrariamente l'accesso alla giustizia con una condanna "punitiva" così eclatante, ma soprattutto ingiustificata da tutti i punti di vista.
Invito quindi TUTTI i colleghi che giá mi hanno scritto o che me ne hanno parlato di persona a trasmettere all'indirizzo email "info@studiolegalebuonomo.it" copia delle ordinanze "incriminate"; queste saranno raccolte in un esposto che verrá trasmesso in primis al Presidente di Sezione (che sicuramente non é a conoscenza dell'abominio che si sta perpetrando) ma soprattutto al CSM.
Per cortesia diffondete la notizia anche agli altri colleghi... Solo combattendo uniti riusciremo ad ottenere qualcosa!!!

Carmine Buonomo

lunedì 2 aprile 2012

Spunti di riflessione per l'applicazione nella pratica giudiziaria dell'art. 445 bis cpc



Interessantissimo articolo a cura del dott. Giuseppe Gambardella, Magistrato presso la Sezione Lavoro e Previdenza del Tribunale di Napoli

L’introduzione del nuovo art. 445 bis c.p.c. rappresenta l’ennesimo intervento  legislativo nel settore del contenzioso previdenziale ed assistenziale  diretto a razionalizzare e soprattutto a deflazionare il numero dei procedimenti giudiziari che ingolfano gli uffici giudiziari soprattutto dell’area centromeridionale del Paese .

Solo l’esperienza giudiziaria potrà dire se il nuovo modello processuale voluto dal legislatore  coglierà nel segno .
Ciò che può obiettivamente rilevarsi che quasi contestualmente all’introduzione della normativa sulla riduzione e semplificazione dei riti civili di cognizione (dlgvo n.150 del 1.9.2011) con la novella introdotta con l’art. 39 d.l. 6.7.011 n.98 il legislatore ha introdotto l’ennesimo sistema processuale.

Il presente scritto nella prima fase di applicazione del nuovo istituto ha l’obiettivo di analizzare, guardando soprattutto al piano della quotidiana pratica giudiziaria, alcuni dei problemi di interpretazione sollevati dalla normativa .