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venerdì 12 dicembre 2025

AUMENTO PENSIONI 2026: QUANTO TI SPETTA DAVVERO!


 💸 Perequazione pensioni 2026: ti hanno detto “aumenti per tutti”… ma è davvero così? 🤔


Dal 1° gennaio 2026 le pensioni saliranno dell’1,4%, ma attenzione: non tutti prenderanno lo stesso aumento e, soprattutto, parliamo di cifre molto più basse di quello che molti si aspettano. 

In questo reel ti spiego con parole semplici:

👉 cosa significa davvero questo +1,4%

👉 come cambiano le pensioni minime (fino a circa 619,80€)

👉 chi prende l’aumento pieno e chi ridotto

👉 cosa succede a chi ha pensioni più alte


Ti faccio esempi concreti (tipo pensione da 1.000€, 2.000€, 2.500€, 4.000€, 5.000€) così puoi capire subito in quale fascia rientri tu e quanto ti cambia, davvero, in tasca. 

Non è un video “per addetti ai lavori”: è pensato per te, per aiutarti a leggere con occhi diversi quello che leggi nei telegiornali e nelle circolari. 📄🧐


🧠 Ricorda: l’aumento serve più a non perdere potere d’acquisto che ad “arricchirsi”. 

La vera differenza la fa capire:

 se il tuo importo è calcolato correttamente

 in quale fascia di rivalutazione ti trovi


 Cosa ti chiedo?

👍 Metti like se ti è utile

📲 Condividi il reel con genitori, nonni, amici o colleghi che sono in pensione o ci stanno per andare

💬 Scrivi nei commenti:

• che pensione prendi (anche in modo generico, tipo “minima”, “circa 1.000€”, “sopra i 2.000€”…)

• se hai notato cambiamenti negli ultimi anni

• le domande o i dubbi che hai sugli aumenti e sui tuoi diritti


La community “Pensioni e Invalidità” è qui proprio per questo: cercare di dare una mano a chi ne ha bisogno. 🤝


Guarda il video fino alla fine, così puoi capire davvero cosa ti aspetta dal 2026 e non farti trovare impreparato. 🎥📌

Conoscere i tuoi diritti è il primo passo per farli valere. 💪📚 #aumentopensione #pensioni #invalidità #handicap #disabilità #pensioniminime #pensioniinvalidità #carminebuonomo 

giovedì 19 luglio 2018

Dopo la Corte Costituzionale, anche Strasburgo boccia la "class action" sulle pensioni

Non posso che complimentarmi ancora una volta con me stesso per non aver voluto patrocinare nemmeno un giudizio, nonostante le centinaia e centinaia di richieste pervenuteci da tutta Italia. 

Carmine Buonomo

Fonte: TGCOM24

La Corte europea dei diritti umani ha respinto, dichiarandolo inammissibile, il ricorso di 10.059 pensionati contro il decreto Poletti (2015) sulla perequazione delle pensioni dal 2012. 

Nella decisione, che è definitiva, i giudici di Strasburgo affermano che le misure prese dal governo e dal legislatore non violano i diritti dei pensionati.

I pensionati, rappresentati tutti dall'avvocato Pietro Frisani, avevano presentato ricorso a Strasburgo all'inizio dell'anno contro il decreto Poletti (n.65/2015) sostenendo che il provvedimento, adottato per rimediare alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale di quanto previsto dal decreto "salva-Italia" del 2011, avrebbe "prodotto un'ingerenza immediata sulle loro pensioni per il 2012 e 2013 e permanente per effetto del blocco sulle rivalutazioni successive". 

Inoltre, secondo i ricorrenti, la misura "non ha perseguito l'interesse generale, è sproporzionata" e avrebbe violato il loro diritto alla proprietà.


La Corte di Strasburgo gli ha dato torto. 


Nella decisione d'inammissibilità i giudici sostengono che la riforma del meccanismo di perequazione delle pensioni è stata introdotta per proteggere l'interesse generale. 

In particolare per "proteggere il livello minimo di prestazioni sociali e garantire allo stesso tempo la tenuta del sistema sociale per le generazioni future", e questo in un periodo "in cui la situazione economica italiana era particolarmente difficile". 

In secondo luogo la Corte osserva che "gli effetti della riforma del meccanismo di perequazione sulle pensioni dei ricorrenti non sono a un livello tale da esporli a delle difficolta' di sussistenza incompatibili con quanto prescritto dalla convenzione europea dei diritti umani".